I superuomini ariani

L'antropologia degli orrori

Creare una razza ariana pura, assecondando il mito del “superuomo”, era il folle progetto nazista, la cui attuazione passava attraverso lo sterminio di ebrei, disabili, gruppi etnici considerati inferiori. A ciò si aggiunse, a partire dal 12 dicembre 1935, il “lebensborn”, secondo il quale donne e uomini appartenenti alla razza ariana almeno dal 1750, si sarebbero dovuti accoppiare per mettere al mondo una generazione di esseri umani “perfetti”, atti a dominare il mondo. I bambini nati da questa aberrante interpretazione dell’eugenetica, destinati a non conoscere mai i propri genitori, erano considerati di proprietà del Grande Reich, di cui costituivano l'elite.

Nel 1939 il progetto fu esteso alla Polonia. Giovani donne polacche furono reclutate per concepire insieme a uomini selezionatissimi, per lo più appartenenti alle SS, la nuova stirpe di ariani. Da questa pazzia furono generati circa novantamila bambini, che divennero gli orfani della vergogna, abbandonati dopo la fine del regime e rispediti nei paesi d’origine.