La tecnica di Caravaggio
Una mostra del 2018
Nel filmato (Save the date, 2018), la curatrice della mostra Dentro Caravaggio (Palazzo Reale, Milano, 2018), Rossella Vodret, espone i risultati delle nuove indagini diagnostiche, unite a inedite ricerche documentarie sull'artista, che hanno portato a una rivisitazione della cronologia delle opere giovanili di Caravaggio.
Da questi documenti, provenienti dall’Archivio di Stato di Roma e Siena relativi alla vicenda umana e artistica dell'artista, Vodret fissa l'arrivo nell'Urbe di Caravaggio nel 1596, non nel 1592-'93 come fin'ora accertato (Claudio Strinati racconta Caravaggio). I misteriosi vuoti nella sua attività romana di questi quattro anni, quando l'artista fugge da Milano dopo l'apprendistato presso Simone Peterzano (1588-1592), viene spiegata con un probabile periodo di carcere, sempre a seguito di documenti inerenti un'accusa di omicidio.
Sulla base di queste nuove proposte di datazione, si è poi proceduto ad indagini scientifiche diagnostiche delle ventidue opere autografe dell'artista esposte in mostra. Questa ricerca promossa dal MIBACT, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano e l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, ha restituito alcuni elementi interessanti che tuttavia, in buona parte, erano già dedotti da attenti studiosi dell'artista.
Ma il cambiamento cruciale nella sua tecnica, avviene nel 1600 quando, chiamato a dipingere la Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi, l'artista è di fronte al primo incarico pubblico e a tele di grandi dimensioni.
Caravaggio, Cappella Contarelli, 1599-1600, San Luigi dei Francesi, Roma
Caravaggio ha un solo anno di tempo per completare l’opera e un compenso all’epoca straordinario di 400 scudi. Abituato a dipingere “tre teste” al giorno per pochissimi denari, come riportano le fonti documentarie, sicuramente l'artista per questa commessa opera una svolta fondamentale.
Caravaggio partiva dalla preparazione scura e aggiungeva soltanto i chiari e i mezzi toni, dipingendo solo le parti in luce. Di fatto, non dipinge le figure nella loro interezza, ma solo in parte, infatti nel resto del quadro non appare nulla. Il fondo scuro e le parti in ombra, sono resi solo con la preparazione della tela, non con la pittura.
Le opere della mostra, provenienti da importanti musei italiani e stranieri, per la prima volta si trovano affiancate a immagini radiografiche che consentono al pubblico di comprendere il percorso dell’artista, dall’ispirazione iniziale, alla realizzazione finale dell’opera.
INFO SULLA MOSTRA
Dentro Caravaggio
Da questi documenti, provenienti dall’Archivio di Stato di Roma e Siena relativi alla vicenda umana e artistica dell'artista, Vodret fissa l'arrivo nell'Urbe di Caravaggio nel 1596, non nel 1592-'93 come fin'ora accertato (Claudio Strinati racconta Caravaggio). I misteriosi vuoti nella sua attività romana di questi quattro anni, quando l'artista fugge da Milano dopo l'apprendistato presso Simone Peterzano (1588-1592), viene spiegata con un probabile periodo di carcere, sempre a seguito di documenti inerenti un'accusa di omicidio.
Sulla base di queste nuove proposte di datazione, si è poi proceduto ad indagini scientifiche diagnostiche delle ventidue opere autografe dell'artista esposte in mostra. Questa ricerca promossa dal MIBACT, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano e l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, ha restituito alcuni elementi interessanti che tuttavia, in buona parte, erano già dedotti da attenti studiosi dell'artista.
Con ciò, è stato sfatato il mito che Caravaggio non avesse mai disegnato perché sono apparsi tratti di disegno sulla preparazione chiara utilizzata anche nelle opere giovanili.Come qui afferma la curatrice Vodret, sono emerse alcune costanti nelle modalità esecutive di Caravaggio e sono venuti alla luce alcuni elementi esecutivi inaspettati, "finora del tutto sconosciuti".
Dagli strati di pittura, sono affiorate una serie di immagini nascoste. Pentimenti di Caravaggio ?
Ma il cambiamento cruciale nella sua tecnica, avviene nel 1600 quando, chiamato a dipingere la Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi, l'artista è di fronte al primo incarico pubblico e a tele di grandi dimensioni.
Caravaggio, Cappella Contarelli, 1599-1600, San Luigi dei Francesi, Roma
Caravaggio ha un solo anno di tempo per completare l’opera e un compenso all’epoca straordinario di 400 scudi. Abituato a dipingere “tre teste” al giorno per pochissimi denari, come riportano le fonti documentarie, sicuramente l'artista per questa commessa opera una svolta fondamentale.
Nelle tele Contarelli, la preparazione è scura, sempre in doppio strato, composta da terre di diverso tipo, pigmenti e olio.Attraverso riflettografie e radiografie, che penetrano in diversa misura la superficie pittorica, è emerso il procedimento creativo di Caravaggio, i suoi pentimenti, rifacimenti e aggiustamenti nell’elaborazione della composizione
Caravaggio partiva dalla preparazione scura e aggiungeva soltanto i chiari e i mezzi toni, dipingendo solo le parti in luce. Di fatto, non dipinge le figure nella loro interezza, ma solo in parte, infatti nel resto del quadro non appare nulla. Il fondo scuro e le parti in ombra, sono resi solo con la preparazione della tela, non con la pittura.
Le opere della mostra, provenienti da importanti musei italiani e stranieri, per la prima volta si trovano affiancate a immagini radiografiche che consentono al pubblico di comprendere il percorso dell’artista, dall’ispirazione iniziale, alla realizzazione finale dell’opera.
INFO SULLA MOSTRA
Dentro Caravaggio