Tiepolo alla Scuola Grande dei Carmini di Venezia

Il dominio della luce, 3° puntata, seconda parte

Gli abissi di Tiepolo (2020), serie ideata e condotta dallo storico dell’arte Tomaso Montanari, con la collaudata regia di Luca Criscenti, celebra l’ultimo grande pittore italiano dell’età moderna in occasione dei 250 anni dalla morte. 
Le quattro puntate di un’ora circa l’una, trasmesse in prima serata da Rai 5, sono qui presentate integralmente da Rai Scuola in forma di brevi brani consecutivi.
Nella seconda parte della terza puntata “Il dominio della luce”, Montanari esplora un Giambattista Tiepolo (1696-1770) autore di dipinti religiosi, a partire dagli straordinari affreschi e pale d’altare veneziane, realizzate per la Chiesa dei Gesuati (Tiepolo: la Chiesa dei Gesuati e Palazzo Clerici), Sant’Alvise e la Scuola dei Carmini, oggetto dell’estratto qui proposto. 
Nella “Sala Capitolare”, dove i confratelli si riunivano in assemblea per approvare le proposte avanzate dal Guardian Grande, il più importante rappresentante della scuola eletto annualmente dai confratelli assieme alla "Giunta", Tiepolo dipinse tra il 1739 e il ’49, nove incomparabili tele del soffitto. 

La Sala è l’esatta proiezione della Cappella sottostante, ma mentre sotto vige la penombra diffusa che invita alla meditazione, qui la luce gioiosa inneggia al clima di festa, come se il continuo richiamo alle virtù indirizzasse i confratelli in un percorso di ascesa verso la visione della realtà celeste

Determinante, al riguardo, fu la decorazione del soffitto acceso di luci dal Tiepolo. 
Al momento della commessa, il centro della Sala era occupato da una tela con “l’Assunta”, dipinta nel 1638 dal Padovanino (1588-1649). In un primo tempo, al Tiepolo fu proposto di completare la decorazione degli scomparti laterali, ma l’artista condizionò l’accettazione dell’incarico alla rimozione della tela centrale per poter realizzare un progetto unitario. 
Nel 1739, con trentasette voti favorevoli e quattro contrari, fu deciso di affidare al Maestro veneziano l’intera decorazione della Sala che avrebbe dovuto consegnare, in un anno, entro la fine del 1740. Ma per il completamento degli scomparti laterali, si dovette attendere fino al 1743 e per la tela centrale, fino al ‘49. 

La decorazione pittorica del soffitto comprende nove scomparti il cui filo conduttore è l’esaltazione e la glorificazione dello Scapolare, veste sacra provenite dal culto mariano che garantisce la protezione della Santa Vergine

Lo schema compositivo, ancora una volta, si rifà ai cicli decorativi di Paolo Veronese (1528-1588) realizzati per Palazzo Ducale, mentre l’iconografia, si ispira all’Iconologia di Cesare Ripa. 
Nella tela centrale con la “Madonna che appare a San Simone Stock, mentre un angelo gli offre lo Scapolare”, la Vergine sorretta da un vortice di angeli, tiene il Bambino con il braccio sinistro ed appoggia il braccio destro sulla testa di un angelo. 

Il volto bellissimo di un ovale perfetto, le palpebre socchiuse e la bocca carnosa della Vergine, sono tratti ripresi dalle sue sensuali regine e dame del tempo

La scena è immersa in una luce dorata e vibrante che suggerisce e richiama un senso di forte vitalità e di accentuato dinamismo. Ai lati della tela, quattro scene rettangolari con angeli e putti che agitano lo Scapolare; in una di queste, un giovane muratore sta precipitando da un’impalcatura e viene sorretto con gesto materno da un angelo che tiene nella mano la veste sacra.
Ai quattro angoli della sala sono rappresentate “Virtù cardinali e teologali”.
A rendere più prezioso il ciclo pittorico concorrono gli stucchi eseguiti nel 1740 dallo svizzero, attivo a Venezia, Abbondio Stazio (1663-1757), decorazioni che furono, per desiderio dello stesso Tiepolo, colorati e dorati da Carpoforo Mazzetti detto il Tencalla. 
Alle pareti laterali della Sala Capitolare figurano tele dello Zanchi, di Gregorio Lazzarini e di Amedeo Heinz. Sull’altare campeggia una pregevole statua marmorea della “Vergine col Bambino” scolpita da Bernardino da Lugano nella seconda metà del ’600.

Gli abissi di Tiepolo di Tomaso Montanari; regia: Luca Criscenti; fotografia: Francesco Lo Gullo; montaggio: Emanuele Redondi; produzione: Land Comunicazioni; 4 puntate x 60min., 2020

FOTO DI COPERTINA
Giambattista Tiepolo, L'angelo salva un ragazzo che cade da un'impalcatura, Sala capitolare, Scuola Grande dei Carmini, Venezia