L'Illuminismo alla corte napoletana dei Borbone

L'Illuminismo alla corte napoletana dei Borbone

Un racconto di Gerardo Marotta

L'Illuminismo alla corte napoletana dei Borbone
Gerardo Marotta (1927–2017), fondatore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, ricorda i maggiori illuministi napoletani del Settecento. 
Il sovrano illuminato, Carlo di Borbone (La Napoli dei Borbone), appoggiò i circoli riformatori e favorì la crescita di grandi umanisti come Filangieri, Pagano, Genovesi, la cui importanza fu già riconosciuta da Vincenzo Cuoco nel suo libro “Platone in Italia”.
Nei primi anni di regno, Ferdinando IV, figlio di Carlo, proseguì l’opera paterna. Poi l’involuzione reazionaria della sua politica portò al massacro di una intera classe dirigente.
Tra gli illuministi di maggior rilievo che furono condannati a morte, ricordiamo Eleonora Fonseca Pimentel (1752–1799), patriota, politica, giornalista e poetessa italiana celebrata da Voltaire e Metastasio.

FOTO DI COPERTINA
Statua equestre di Carlo di Borbone, Piazza del Plebiscito, Napoli