Verso la didattica digitale integrata

Scuola News - 11 maggio 2021

Progressivamente, la situazione dell’emergenza Covid sembra migliorare. È quindi importante che il mondo della scuola si interroghi sulle prospettive future. E anche solo pensando al futuro più prossimo, alle ultime settimane di questo scolastico e all’avvio del prossimo, sorgono una serie di interrogativi: è opportuno continuare a utilizzare, e in che forma, gli strumenti che abbiamo imparato a conoscere e a utilizzare durante il periodo della didattica a distanza di emergenza? Come possiamo ripensarli alla luce della nuova situazione? In che modo adattare le aule di videolezione e i vari strumenti on-line usati finora a forme di didattica prevalentemente in presenza, utilizzandoli non più in forma sostitutiva ma in forma integrativa?
Per avviare questo ripensamento, possiamo partire da un tema essenziale: quello dell'inclusione. Finora abbiamo guardato alla didattica a distanza come una potenziale fonte di esclusione, perché sappiamo che non tutte le studentesse e non tutti gli studenti dispongono delle attrezzature tecnologiche, delle infrastrutture di rete (a partire dalla banda larga) e delle competenze per utilizzare al meglio questi strumenti, come del resto accade spesso anche per lo stesso copro docente. 
Forse oggi possiamo invece riflettere sul fatto che alcuni degli strumenti tecnologici che abbiamo usato, e che in parte stiamo ancora usando, possono trasformarsi in strumenti di inclusione anziché di esclusione in alcune situazioni in cui la presenza, per alcune studentesse e studenti, non è possibile, come nel caso di necessità di quarantena; e che potrebbero avere una funzione specifica e di affiancamento anche nel caso in cui vi siano studentesse e studenti che hanno maggiore necessità di recupero.
Nel caso delle persone che per qualche motivo non possono partecipare alle lezioni in presenza, è certo utile prevedere – se e dove - possibile la ritrasmissione a distanza delle attività svolte in presenza. Ma tenendo presente che questa ritrasmissione ha naturalmente dei limiti, bisogna cercare in questi casi di coinvolgere anche le persone che sono a distanza. Dove non è possibile la ritrasmissione di ciò che è stato fatto in classe, si può pensare a iniziative di recupero individuale attraverso piccoli gruppi di lavoro in cui coinvolgere soprattutto le studentesse e gli studenti che per qualche motivo continuano a lavorare distanza. Questo tipo di attività può aiutare anche per la situazione in cui abbiamo studentesse e studenti che sono tornati in presenza ma che sono rimasti più indietro: anche in questi casi perché non pensare a un lavoro di recupero fatto in parte utilizzando anche gli strumenti della didattica a distanza?
Il tutto ovviamente va effettuato in maniera saggia: se chiediamo di fare un'attività distanza nel pomeriggio dobbiamo tener presente, nel dare altri compiti, dell’impegno richiesto da quello che diventa a questo punto un compito specifico e partecipativo, nella forma di un'attività a distanza nel pomeriggio. 
E l’impegno di noi docenti? È bene tener presente che non necessariamente tutte queste attività devono essere seguite dai docenti in ogni singolo momento: al piccolo gruppo può essere data autonomia di organizzare orari e modalità dei loro incontri, dando delle coordinate generali.
In questi gruppi si possono coinvolgere in primo luogo le studentesse e gli studenti che hanno in qualche modo più bisogno di recuperare, ma in molte occasioni può essere utile costruire dei gruppi misti a cui partecipino anche studentesse e studenti che invece sono più motivati, lavorano meglio e possono aiutare e fare un po' da traino: in questo caso è bene cercare di costruire delle situazioni di peer education in cui ci sia un buon affiatamento all'interno del gruppo. Altra cosa che si può fare in queste attività parallele a distanza è spezzare i gruppi classe chiusi e quindi organizzare gruppi con attività di interesse o attività di recupero, che possono prevedere anche la partecipazione di studentesse e studenti di classi diverse che magari hanno interessi in comune.
Nei piccoli gruppi, come sottolineato già in altre occasioni, è sempre bene prevedere anche dei ruoli specifici: la persona che si occupa di tenere il diario di bordo delle attività, quella che si occupa di tenere il registro delle fonti usate per approfondire un tema o per lavorarci sopra, quella che ha il compito di riferire poi alla classe, la persona che si occupa degli aspetti tecnologici, degli strumenti, dei software, delle piattaforme da usare. Dove possiamo assegnare dei ruoli, in genere l’attività funziona meglio, anche perché ciascuno dei partecipanti può trovare un ruolo e quindi un tipo di partecipazione all'attività comune che risponde di più alle sue competenze e ai suoi interessi.
Queste attività si svolgono fuori dall'ambito strettamente curricolare, ma hanno importanti funzioni di inclusione e di recupero e possono cercare di esplorare un ventaglio di strumenti e di attività più ampio di quello che abbiamo usato durante il periodo della didattica a distanza di emergenza.
Esistono infatti molti strumenti digitali che allargano lo spettro delle armi che possiamo usare rispetto alla sola lezione frontale a distanza: in queste situazioni si può ad esempio provare a utilizzare piattaforme come Padlet, Wakelet, Pinterest..., o strumenti di presentazione video, o ancora depositi cloud che possono aiutare a costruire raccolte di materiali. 
Le attività che proponiamo possono anche includere elementi legati anche al mondo fisico reale che ci circonda: per esempio analizzando come stiano riprendendo le attività nel quartiere della scuola, naturalmente sempre con le attenzioni e le precauzioni che sappiamo essere ancora necessarie in questo periodo. Anche in questi casi gli strumenti si possono incastrare, per esempio un’attività di esplorazione dei beni culturali del territorio si può svolgere in parte sul campo, facendo fotografie e raccogliendo materiali, e in parte in piccoli gruppi di lavoro on-line che mettano insieme i materiali raccolti sul campo e costruiscano degli oggetti multimediali di presentazione del lavoro svolto.

Per finire, qualche segnalazione: tra le iniziative in programma nei prossimi giorni segnaliamo “Now & After”, un convegno online previsto il 21 maggio e che punta a capire l’evoluzione futura delle forme, delle metodologie e dei contenuti di insegnamento e apprendimento. Il Convegno ha la direzione scientifica di Daniele Barca, dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo 3 di Modena. La discussione avverrà in plenaria dalle 8.30 alle 13, mentre per il pomeriggio è previsto un vasto ciclo di laboratori tematici. L'iscrizione è gratuita e il convegno è rivolto principalmente (ma non unicamente) ai docenti della scuola primaria.