I.C. Aldo Moro di Napoli
Superare le diseguaglianze. Proposte
La prima scuola che incontriamo nella puntata di oggi è l’Istituto Comprensivo “Aldo Moro” di Napoli. Il quartiere è quello di Ponticelli, nell’estrema periferia Est della metropoli partenopea. In un territorio così difficile, la scuola rappresenta l’unica alternativa alla strada per tanti ragazzi e ragazze che vivono una condizione di estremo disagio sociale. Qui, l’emergenza da pandemia ha comportato problematiche diverse e ulteriori rispetto a quelle che tutte le scuole hanno dovuto affrontare. Qui, il digital divide era particolarmente profondo.
Ecco, allora, che sono arrivati i “pacchi educativi”: tra gli altri strumenti messi a disposizione degli allievi e delle allieve c’erano, soprattutto, i tablet. Che entravano nelle loro case per la prima volta. Per farli comunicare tra loro, per far loro sentire la presenza degli insegnanti e della scuola tutta. Per non lasciarli soli, insomma. Allora, è stato possibile progettare un laboratorio teatrale in DAD, favorire la personalizzazione degli apprendimenti, far sentire loro che erano parte di una comunità. Oggi, l’esperienza vissuta in quei drammatici mesi continua, integrando la lezione in presenza con i saperi e gli strumenti digitali acquisiti allora. Con la consapevolezza che il superamento del digital divide è essenziale anche per la scuola del post-pandemia.
Ecco, allora, che sono arrivati i “pacchi educativi”: tra gli altri strumenti messi a disposizione degli allievi e delle allieve c’erano, soprattutto, i tablet. Che entravano nelle loro case per la prima volta. Per farli comunicare tra loro, per far loro sentire la presenza degli insegnanti e della scuola tutta. Per non lasciarli soli, insomma. Allora, è stato possibile progettare un laboratorio teatrale in DAD, favorire la personalizzazione degli apprendimenti, far sentire loro che erano parte di una comunità. Oggi, l’esperienza vissuta in quei drammatici mesi continua, integrando la lezione in presenza con i saperi e gli strumenti digitali acquisiti allora. Con la consapevolezza che il superamento del digital divide è essenziale anche per la scuola del post-pandemia.