Questo Percorso dedicato al Seicento, propone a tappe storiche e tematiche, la nascita e lo sviluppo dell'epoca Barocca attraverso le opere e i fatti dei suoi maggiori protagonisti.
Il Barocco, nasce e si diffonde a Roma dagli anni Venti e Trenta del Seicento, quando il papato si fece promotore di imponenti opere pubbliche realizzate da artisti del calibro di Bernini, Borromini, Pietro da Cortona e tanti altri (Roma Barocca).
In epoca Illuminista, l'operato dei tre pilastri del Barocco romano, oggi geni assoluti, veniva etichettato dal cultore dell'architettura neoclassica, Francesco Milizia, "la peste del gusto" (1740).
La messa a fuoco della categoria estetica, storica e culturale di Barocco, con le sue propaggini settecentesche, costituì un laborioso processo critico, iniziato a fine Ottocento, con la ridefinizione della pesante connotazione negativa del termine.
È compito degli studiosi del formalismo critico novecentesco (Heinrich Wölfflin, Alois Riegl), restituire legittimità a un'arte tanto complessa, attraverso un'analisi squisitamente "razionale" che riconduceva la questione nell’ambito della storia degli stili, in un confronto tra il Barocco e l'arte del Rinascimento.
Dai primi anni del Novecento, il paragone assume nuove valenze e significati negli studi di Erwin Panofsky, che leggeva il Barocco come apogeo del Rinascimento, mentre Roberto Longhi, lo diceva "il portiere di notte" del Cinquecento. Apparentemente in disaccordo, i due punti di vista riconducono la questione a un dato di fatto, ossia a una "rottura" definitiva con il mondo classico e allo schiudersi delle porte dell'arte Moderna.
A tal proposito, una sezione del Percorso è dedicata a "voci" e testimonianze di noti storici dell'arte che hanno approfondito gli studi del Barocco, con i suoi eccessi, sfarzi e "stravaganze" (Voci, documenti e film)
All'alba del Seicento, Galileo Galilei decretava la nascita della Scienza moderna e di un nuovo mondo che plasmava diversi ambiti culturali, dal sapere scientifico, a quello artistico, letterario e musicale (Il Seicento, le arti e i saperi).
È con Caravaggio, che la realtà quotidiana entra nella tela e tra luci palpitanti, personaggi "veri" dirigono lo sguardo allo spettatore coinvolto in preghiera, o per strade ed osterie (La nuova realtà di Caravaggio).
Negli anni di formazione di Caravaggio, i tre Carracci aprono a Bologna la prima Accademia di disegno "dal vero" dove, oltre a Raffaello e Tiziano, lo studio del "naturale" ispira il genere del "paesaggio" e della "pittura degli affetti", quel vocabolario di espressioni e gesti che rendono "vive" le figure (La rivoluzione naturalista dei Carracci).
Mentre l'insegnamento dei Carracci porterà nell'Urbe i primi semi del Barocco (Roma. La scuola dei Carracci e le origini del Barocco), il verbo di Caravaggio, senza alcuna scuola, rimarrà d'esempio a Roma per i primi vent'anni del Seicento.
Poi, farà "cerchia" a Napoli attorno a un nutrito gruppo di artisti attivi fino ai giorni della peste del 1648, evento che spazzerà via la vecchia generazione (La lunga scia di Caravaggeschi).
Dagli anni Quaranta del Seicento, il Barocco si diffonde nelle corti italiane, soprattutto a Genova contaminata dal passaggio di Rubens nei primi anni del secolo (Il Barocco in Italia).
"Non mi si parli di nulla che sia piccolo", diceva Bernini a Re Sole nel 1665. Una "grandezza" Barocca, che sarà internazionale, quasi globale nel travalicare tutte le frontiere geografiche e politiche (Il Barocco in Europa e nel mondo).