Il Settecento è stato il secolo di inizio della modernità
Molti i fattori che hanno determinato il passaggio da un’epoca di assolutismo politico e religioso, che ha caratterizzato il Seicento, a un nuovo secolo in cui si fa strada il pensiero Illuminista.
Da un punto di vista politico cambiano gli equilibri europei: le grandi casate si ridistribuiscono i poteri e la nuova classe borghese entra nella storia. Da un punto di vista sociale, l’assenza di lunghe guerre, pestilenze e carestie, unite allo sviluppo della nuova scienza medica favoriscono l’aumento demografico della popolazione e dunque, dell’agricoltura e dello sviluppo di un primo artigianato proto-industriale.
Nel Settecento il mondo dell’arte muta radicalmente
Dopo la grandiosità e monumentale dello stile Barocco seicentesco, il Rococò frantuma le forme e si diffonde in Europa influenzando l’architettura e le arti, anche quelle “minori” che vedono un rifiorire con il consolidarsi del mercato antiquario.
L'arista acquista una nuova consapevolezza del suo
status sociale e da artigiano e mero esecutore, diventa un intellettuale, un pensatore.
La Francia, culla del nuovo Rocaille, strappa il primato dell’arte all’Italia; questo processo molto lento culmina con il Neoclassicismo e “l’epoca dei Lumi”. L’Italia, dal Settecento in poi, rimarrà luogo prediletto di formazione per tanti artisti in Tour nella penisola scrigno della grande tradizione pittorica, principalmente, napoletana, romana, fiorentina, emiliana e veneta.
Il Percorso sul Settecento tocca diversi momenti di questa storia
Dall’architettura romana e del grande Filippo Juvarra, all’arte delle corti italiane, con un focus particolare a quella dei Borbone nel Regno di Napoli e delle due Sicilie, fino a Venezia, patria del Vedutismo settecentesco. L’illuminismo, che stimola un’apertura degli occhi dell’artista verso la “realtà”, in Italia attinge alla tradizione caravaggesca e in Francia viene magistralmente espressa nell’opera di Chardin.
Lo Speciale sull’età Neoclassica affianca quello sui grandi Canova e Piranesi e in più, apre un
fucus su Faenza con un filmato raro realizzato da Anna Zanoli su Giuseppe Pistocchi, un “architetto giacobino”.